Salve a tutti.
Sotto l’influsso di questi transiti che strutturano spiegazioni mi piace iniziare ricordando che salve non è un saluto equivalente ad un semplice ‘ciao’ ma un augurio di stare bene, in buona salute (per altro saluto derivato proprio da ‘salutare’.) Un augurio che sento più che mai appropriato in questo periodo. Non solo per il corpo dalle malattie; soprattutto per la mente e per lo spirito dalle paure. La malattia che indebolisce il corpo sappiamo che finisce per indebolire lo spirito. Viceversa spesso non ci è così chiaro. La malattia dello spirito, la paura, non solo ci indebolisce il corpo ma ci avvicina anche in modo sottile e costante alla morte. Molto più di quello che possiamo immaginare. Possiamo anche mantenere attive le nostre attività biologiche vitali ma senza spirito è esistenza non è vita.
In questi tempi – senza nemmeno rendercene conto – possiamo essere morti in vita: la peggiore delle morti possibili.
Siamo chiamati a riflettere su questo.
Stiamo veramente vivendo la nostra vita? O no?
In ciò che siamo e facciamo siamo guidati dallo spirito, dalla consapevolezza? O dalla paura, dall’ignoranza?
Lo faccio perché lo sento vero o perché ho paura?
Domande potenti, in un periodo dove è fondamentale contattare e innalzare la frequenza dello spirito e, per assurdo, essere ‘positivi’ non è più augurabile.
Sicché, di cuore, salve a tutti!
AVE a tutte le nostre divine presenze in mutazione.
In questi giorni saremo influenzati e influenzeremo a nuovi modi di vedere le cose, a cambiare modo di pensare, a innovare le prospettive, uscire dagli schemi. Ne sentiremo e diremo di tutti i colori. Non solo saremo in un campo di novità ma con Marte nell’esagramma dello Shock (51) le novità saranno scioccanti, sconvolgenti, impressionanti, paradossali… iniziatiche. Siamo chiamati ad essere iniziati ad un nuovo modo di vivere. Di essere. Riprogrammati a rivedere e trascendere il bene e il male, il giusto e lo sbagliato. Aperti al diverso. Al diverso in noi.
Siamo pronti ad una scioccante trasformazione?
Per la Legge del Cambiamento prima di ristrutturare c’è da destrutturare: pensieri, convinzioni, credenze, idee, opinioni. Tutto ciò che non siamo e in cui ci siamo identificati.
Essere chi siamo significa riconoscere e toglierci le maschere che questo tempo ci aiuta a mostrarci. Proprio dietro a delle maschere siamo chiamati a smascherarci. Questo è il provocatorio gioco proposto dal Programma. Possiamo farlo?
Dato che sta accadendo… evidentemente sì: possiamo farlo. È possibile. Ognuno è chiamato a trovare il suo modo e proporlo agli altri.
Poiché la nostra identificazione è molto grande… (ex)straordinario è il cambiamento necessario per liberarci.
Ciò implica da parte nostra un grande apertura al nuovo. Saper accettare e adattarci. Trovando il nostro modo. Aperti a farci aiutare perchè da soli non è facile. Abbiamo bisogno di supporto.
Transiti ‘acustici’ che ci invitano al silenzio e all’ascolto interiore. Ad essere sordi a chi ci vuol cambiare e aperti all’ascolto di ciò che ci risuona vero. Pronti a parlare solo su invito, quando richiesti e con la sentita chiarezza. Altrimenti troviamo resistenze che ci portano confusione, amarezza e rifiuto.
Sotto questo quarto della mutazione le tematiche che plasmano l’ambiente in cui ci muoviamo sono Spirito ed Ego. Individuo e società. Visione d’insieme e prospettiva egoica. Informazione e disinformazione. Verità e falsità. Autenticità e omologazione. Libertà e schiavitù. Consapevolezza e inconsapevolezza. Conoscenza e ignoranza. Tolleranza e intolleranza. Unione e separazione.
Forze duali percepite come contrapposte che, in questa fase storica di crescente tensione, si stanno sempre più avvicinando creando un pressante devastante attrito da cui si distruggerà e ricreerà la realtà per come la conosciamo. Non ha senso resistere, voler tornare indietro, sperare in altro.
Non c’è nessuno da incolpare per questo.
Siamo noi che abbiamo deciso di incarnarci proprio nella sottile fessura di queste placche energetiche che stanno mutando la nostra consapevolezza.
Ciò che ci sta accadendo non è male e non è deciso da chissà chi. È fortemente voluto. Proprio da noi.
Nella necessaria amnesia del processo incarnatorio ci siamo volutamente dimenticati del nostro proposito esistenziale. Abbiamo però il privilegio di aver scelto un tempo dove ciò che accade ci stimola fortemente ad una anamnesi: a ricordarci chi siamo e qual è la nostra missione. Abbiamo scelto di vivere in tempi oscuri per riconoscere la luce della nostra verità. Per consapevolizzarci.
E ciò sta accadendo. Per chi inizia a ricordare.
Il Programma Evolutivo dopo averci condizionato la settimana scorsa a contattare la creatività ecco che ora – su invito – ci guida ad organizzarla ed esteriorizzarla. A trasmetterla all’altro. Ad essere agenti mutativi virali ed esemplari di unicità.
Siamo sottoposti ad una forte pressione di conoscere la nostra individuale verità interiore, razionalizzarla e strutturarla in un linguaggio comprensibile per poterla rivelare all’esterno e influenzare/ispirare l’altro.
Conoscenza, coscienza, consapevolezza sono forze mutative che contagiano e attecchiscono in proporzione all’anelito e volontà di spirito di chi ne entra in contatto.
Chi si sveglia, chi comincia a ricordare, aiuta gli altri a fare altrettanto.
Non abbiamo scelto tempi facili ma li abbiamo scelti perché altamente fertili e stimolanti.
Ognuno di noi è chiamato a rinnovare nella pratica la sua scelta animica maturando la propria individualità in armonia con l’altro. Al servizio.
A volte c’è la sensazione di giocare una partita truccata dove dobbiamo scegliere cosa fare sapendo che comunque vada siamo fregati. Ci sentiamo bloccati in una impasse.
Sentiamo il bisogno di cambiare ma abbiamo paura a farlo o non sappiamo come.
Non possiamo adattarci ad un sistema che sta sempre più limitando la nostra libertà ma nello stesso tempo abbiamo paura di uscire dalle (presunte) libertà che il sistema ci offre e, in fondo, vogliamo. Vogliamo alternative ma sembra difficilissimo averne.
Che fare? Al momento l’unica soluzione è stare. Anche nel dolore.
Stare in questa tensione alchemica che ci porta nuove, al momento immaginabili, soluzioni. Stare cavalcando il cambiamento trovando in noi, attraverso singole scelte, il nostro modo di stare. Di essere. Strutturare la nostra quotidianità in base alla nostra verità confrontandoci momento per momento con le limitazioni che emergono. Stare senza lasciarci ingannare dai trucchi del banco che ci illude che il cambiamento viene da fuori e dobbiamo solo accettare le soluzioni proposte.
È proprio così che avviene anche con i transiti. Loro ci condizionano, ci cambiano le carte in gioco, ci offrono esperienze. Sta a noi farci condizionare o no. Qui il senso di esercitare il libero arbitrio: essere consapevoli. Presenti a ciò che (ci) accade.
Iniziando a riconoscere che il sistema che ci limita… siamo noi a crearlo. O ci lasciamo cambiare inconsapevolmente dal sistema o cambiamo noi e di conseguenza il sistema che ci cambia.
Le tensioni in atto stanno destrutturando le nostre false identità mettendole in crisi.
Una crisi che nasce tra le doglie dei nostri compromessi e credenze limitanti per partorire la nostra autentica rinascita.
Una rinascita che ci insegna che possiamo vivere solo nella verità: nell’amore a noi stessi.
Nella compassione a noi stessi per quello che siamo che ci porta ad amarci e conquistare la nostra verità con ogni piccola decisione che la manifesta. Comprensione, compassione, perdono, gratitudine, pazienza – in primis con noi stessi – sono le forze che ci portano a vivere la nostra verità e a condividerla contagiando altri a fare lo stesso. Sono le forze che ci aiutano a trasformare il giudizio, la colpa, il paragone, la separazione, la paura che ora e finora stanno impedendo alla nostra verità di esprimersi creando sofferenza e interferendo con l’unione.
I transiti ci portano a strutturare la nostra verità nella consapevolezza che non è più tempo di combattere ma di accogliere. L’introspezione e la retrospezione in atto hanno lo scopo di mostrarci i nostri errori e di non continuare a commetterli. Combattere porta a combattere, separare porta a separare, criticare porta a criticare, lamentarsi porta a lamentarsi. Per cambiare… bisogna cambiare.
Non possiamo pretenderlo dall’esterno. Parte da noi. Sapendo che la verità chiama verità, integrità chiama integrità, rispetto chiama rispetto, amore chiama amore.
Tutto arriva. Solo una questione di tempo.
La Legge dello specchio è Legge.
La possiamo sostenere con il nostro esempio. Impegnandoci al meglio, nei nostri limiti, con piccole azioni quotidiane che riflettono il nostro sé.
Non dobbiamo conformarci a verità esterne ma formarci con la nostra verità interiore.
Questa la nostra missione. Siamo supportati da tutto l’universo a compierla. Fidiamoci di noi.
Anche se al momento sembriamo vagare e non abbiamo chiara la strada. Non fermiamoci.
Proseguiamo. Non abbiamo bisogno di frastornanti indicazioni esterne. Le abbiamo dentro. Basta silenziare la mente per ascoltarle e seguirle.
Seguendo la nostra verità le giuste indicazioni esterne non mancheranno sincronicamente di palesarsi e darci conferma che siamo sulla strada giusta. O no.
Più che mai c’è bisogno di autenticità e rispetto della diversità.
Nella semplicità di sapere a cosa dire sì e a cosa dire no. Per Noi.
E farlo. Con la sentita e responsabile visione d’insieme.
SALVE VERITÀ INTERIORE! BENVENUTA!