Stimolazione e distrazione – la mappa non è il territorio

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Salve a tutti,
dal 19 alle prime ore del 25 luglio il Sole girovaga nell’Esagramma 56: la Porta della Stimolazione; il Viandante.

Con i precedenti transiti di focalizzazione sui dettagli (Porta 62 vedi transiti precedenti), il Programma Evolutivo ci invitava a tradurre la logica in linguaggio sperimentando formule che ci possono proiettare verso un futuro sicuro.
Ora il Programma Evolutivo, con il Sole nella Porta 56, ci invita, invece, a tradurre l’astrazione in linguaggio: a riflettere sulle esperienze passate per tradurle e condividerle in idee stimolanti per gli altri. Sono quindi questi giorni in cui leggiamo, apprendiamo, guardiamo e condividiamo storie, racconti, aneddoti, parabole, biografie; in poche parole… esperienze. Esperienze che ci sono di ispirazione a vivere; o no.

Sempre sulla frequenza del Quarto della Civilizzazione dove la tematica che ciclicamente ci accompagna da inizi maggio a inizi agosto è manifestare, concretizzare, mettere nella forma… in questi giorni siamo condizionati a cercare stimoli e farci incantare da idee che meritano di essere condivise. O no.
Abbiamo bisogno di storie, credenze, speranze, sogni, visioni che ci possano narrare diversi altri modi di vivere a cui ispirarci, per comprendere cosa cambiare e cosa no. Più che mai cosa cambiare e cosa no, IN NOI: in ciò che finora abbiamo creduto di essere.

Tempo in cui riflettere. Riflettere su quello a cui stiamo dedicando la nostra attenzione, il nostro tempo, la nostra vita e che merita di essere esperito e condiviso. O no.
È questo un tempo paradossale di grandi stimolazioni quanto di grandi limitazioni.
Limitazioni che ci stimolano ad evolvere.
Stimoli che ci limitano a involvere.
Evoluzioni che sembrano illusioni.
Illusioni spacciate da evoluzioni.

Per l’uomo la “Cerca” continua. Magari non si chiama più Santo Graal o Pietra Filosofale. Qualcosa cambia di ciò che stiamo cercando ma… il Mito rimane invariato. Così come i pretesti.
Ciò che cambia sono i nomi e le figure guida.

Un tempo la “Cerca” (interna ed esterna) era ammantata di sacralità, coraggio, purezza e guidata per lo più dalla religione.
Le religioni e i loro “credo” ormai stanno perdendo progressivamente e velocemente potere e sta emergendo, a nuova figura guida, la scienza e i suoi nuovi profeti. In particolare la tecnologia e i suoi tecnocrati. Altri “credo” da seguire. Nuovi fili da manovrare… solo più “elettrici” e “sottili”. Talmente sottili da diventare eterici.

La sacralità, il coraggio, la purezza così come le tematiche del viaggio, della scoperta, della novità, dell’avventura rimangono, in qualche modo.
Ma se ne assottiglia sempre più l’importanza, lo spirito, fino ad assottigliarsi in un sottile strato, una fine patina… un velo di superficie che ha solo funzione di coprire ciò che ormai – ad occhi attenti, sempre più attenti – si intravede. Quel “velo” che nello scorso transito ho citato col nome di “Māyā (illusione di realtà).
Pare che la nobiltà e la sacralità della ricerca rimangano per lo più a ricordo; ad “esca” per far abboccare reminescenze passate per continuare a tenere vivo uno spirito sempre più spento. O no.
Ogni epoca ha le sue “carote evolutive” da seguire. I grandi stimolanti inganni proposti dal Programma Evolutivo e i suoi intermediari per farci avanzare, nonostante tutto.
Tuttavia, par giungere il tempo di una possibile svolta. Qualcosa può cambiare nella continuazione di questo incantesimo che ci fa girare come criceti nella ruota (Samsara).
O beh, il cambiamento è moooolto lento e graduale e chiaramente non per tutti ma… sempre ed inesorabilmente più diffuso.
Per inciso non che il cambiamento, inteso cambio di consapevolezza, non sia per tutti ma non tutti, al momento, sono pronti per questo cambiamento.
Un tempo, esiguo era il numero di  coloro che potevano riconoscere l’esistenza di un velo e sbirciarci attraverso.
Ora questo numero di ricercatori è sempre più in crescita. Per quanto inversamente proporzionale al maggior numero di persone che del “velo” ne stanno creando inconsapevolmente addirittura delle lenti: chi da lettura, chi da vista, chi per binocoli.

Sicuramente il movimento collettivo ha una grande importanza e merita di essere analizzato.
Ma di indubbia maggiore rilevanza ha il movimento individuale.
Ognuno il suo.

Ognuno è tenuto ad analizzarsi – farsi un esame di coscienza – e riconoscere a che lato del “velo” rivolgere lo sguardo: se rimanere al di qua o rivolgermi al di là; se stare nell’illusione o tendere ad uscirne.
Questa decisione può essere allenata in ogni momento portando sempre più energia (presenza) a ciò a cui do attenzione.
Il Lavoro è discernere in me se ciò a cui dedico il mio tempo è uno stimolo evolutivo (potenzia la mia consapevolezza) o una distrazione (mi  fa permanere allo stesso livello di coscienza).
Dove anche una distrazione può essere uno stimolo evolutivo, SE la riconosco e agisco come tale: ci sono, sono consapevole e responsabile di ciò che sto vivendo.

Siamo in un epoca dove il panem et circenses che una volta accadeva solo in alcuni momenti dell’anno e in luoghi specifici, oramai è sempre più presente nelle nostre vite, ovunque e in ogni momento. Basta solo prendere in considerazione i social, le tv via cavo, tutto ciò che si trova in rete.
Quella rete che tanto mi può servire per pescare e liberarmi, tanto quanto può essere usata per pescarmi e intrappolarmi.
Così come certe informazioni, conoscenze e strumenti che possono liberarmi quanto rendermi ancora più schiavo.
Dipende da COME uso quel che ho.Dove quel COME dipende da QUANTO SONO CONNESSO AL MIO SÈ, al mio proposito.
Ed è qui che mi devo fermarmi e fare un punto.
Ciò a cui sto dando attenzione e dedicando il mio tempo (la risorsa più preziosa che ho) mi sta aiutando a liberarmi o a tenermi prigioniero in questo mondo di illusioni?
Ciò a cui sto dando attenzione e dedicando il mio tempo (la risorsa più preziosa che ho) mi sta aiutando a conoscere davvero chi sono o mi sta identificando sempre più in ciò che credo di essere? Mi avvicina al mio Sé o me ne allontana?
Cosa sento a tal proposito? Cosa mi dice il mio corpo? Il mio respiro fluisce o si blocca? Cosa mi riflettono le mie relazioni?

In questo mondo duale ciò che ci intrappola è anche ciò che ci libera; ciò che ci limita è anche ciò che ci fa evolvere; ciò che ci crea dolore è ciò che ci conduce ai più grandi e veri piaceri. Ciò che la mente interpreta come “male” è ciò che può rivelarsi “bene” per il nostro spirito.
L’illusione si fortifica nella separazione (questo o quello): questo è “bene”, quello è “male”; questo è giusto, quello è sbagliato; questo mi salva quello mi uccide.
Siamo in un’epoca che più che mai ci mostra che Tutto può essere il contrario di tutto.
Il che tendenzialmente genera in noi confusione, incertezza, instabilità che ci portano a cercare ansiosamente dei punti di riferimento da seguire.
Poiché, finché sono nel limite della materia, mi posso muovere solo “credendo” a qualcosa.
I grandi quesiti qui sono: In cosa credo? Di chi/cosa posso avere (ancora) fiducia? Che direzione devo seguire?
Non posso delegare a nessuno le risposte a questi quesiti. Me le devo cercare io, da me. 
Spetta a me, a me solo, al singolo individuo, cercare a chi/cosa credere, dove riporre la mia fiducia, quale direzione seguire.
E non posso cercare con la mente identificata ansiosa di sicurezze e certezze assolute (che, per inciso, non esistono).
SE cerco con la mente… più cerco e più non trovo; più cerco e più mi perdo.
L’unica soluzione – sempre più evidente – è affidarmi a “sentire” ciò che credo e non farmi condizionare dal “credo” di qualcun altro.
A questo serve la Pazienza.
A concedermi il giusto spazio e tempo per ascoltarmi e sentire – con chiarezza – se ciò che credo è ben radicato in me o no; mi “risuona” o no.
Il passato ha una funzione in questo: mi aiuta a trovare riferimenti che possono confermare o no la direzione che sto seguendo.
Sempre tenendo presente dove sono ed il passo che sto compiendo.

Al di là di ciò che è successo, di ciò che è stato… quel che conta è: Dove sono adesso? Dove sento di andare? Cos’è veramente importante per me?
Qual è – tra i tanti – lo stimolo giusto che mi può aiutare a concretizzare il mio destino? Qual è il dettaglio su cui concentrare la mia energia, adesso?
Per questo sono così importanti le esperienze degli altri, di chi mi ha preceduto: mi servono ad ispirarmi nel Cammino.
Ed è per questo che è fondamentale saper ben selezionare le storie, le esperienze con cui veniamo in contatto.

Parlando di Cammino, ricordo che ciò che è fondamentale non è mai la meta ma il viaggio.
Nell’intraprendere un viaggio non è questione di pretendere la certezza assoluta in ogni singolo momento ma di sentire quanto è vivo il mio proposito di mettermi in Cammino e procurarmi il giusto equipaggiamento: primo tra tutti un’incrollabile fiducia nel mio proposito.
Innumerevoli sono i pericoli lungo il Cammino; uno su tutti, il principale, è il distrarmi dal mio proposito.
Le distrazioni si rivelano sotto forma di paure, di aspettative, di convinzioni, di false ambizioni e desideri, di giudizi.
In genere le distrazioni sono le identificazioni con i pensieri, le idee, le emozioni.
Distrazioni che ci seducono ad essere tradotte in azioni imprigionandoci sempre più in questa densa illusione.
Per non depistarci e sostenere la direzione, pensieri, idee ed emozioni per arrivare alla manifestazione devono sempre passare attraverso il filtro del nostro Sé.
A questo serve la pratica della Strategia e Autorità.
Ricordiamoci che la meccanica del nostro bio-veicolo ci dice chiaramente che le idee non sono qui per essere tradotte in azioni ma solo per essere condivise. Una volta che l’idea è condivisa il processo è completo. Le idee, come tutto ciò che partorisce la nostra mente, non può manifestarsi senza l’opportuno appoggio di un’energia: interna o esterna. È a questa energia che siamo chiamati a dedicare la massima attenzione. Questa ATTENZIONE che si chiama Presenza. Quella Presenza che ci conduce al Risveglio.

In quest’epoca di micidiale distrazione di massa tutto pare sempre più diverso, colorito, accogliente ma in realtà – per chi ha occhi per vedere – tutto si sta incanalando verso un mondo sempre più monogenere, monocromo, monopensiero.
Tutto quello che pare guidare ad una certa direzione nasconde un’inverso senso di marcia – per chi ha occhi per vedere – e profuma di marcio – per chi sa fidarsi del proprio fiuto.
Siamo sempre al solito punto: o sono io a decidere della mia vita o è la vita che decide per me.
Cosa voglio fare? Come voglio impiegare il mio tempo? Come voglio investire i miei talenti, le mie risorse? Con chi? Dove?
Non c’è da cercare capri espiatori esterni e non c’è da incastrarmi nel senso di colpa.
C’è da essere consapevole e responsabile della mia vita e volgerla al servizio.

Sempre più è necessario integrare la lezione plutoniana di questi anni: i limiti non sono ostacoli ma stimoli evolutivi.
E questi limiti, queste limitazioni non sono qui per essere bypasssate ma riconosciute, attraversate, vissute.
In questo tempo è molto facile essere depistati dalla “retta via” e farci distrarre da emozioni, sentimentalismi, serie televisive, talk show, pornografia, guerre, situazione politica ed economica, campagne per salvare il pianeta dall’inquinamento, cambi climatici, cambi di sesso, auto elettriche… così come anche – attenzione – certi lavori spirituali.
Tutto quello che non decidiamo lo subiamo. Tutto quello in cui ci facciamo coinvolgere dalla mente identificata e non dal nostro Sé è distrazione e limita la nostra attenzione (e da qui il nostro Risveglio).

In questi giorni e per un paio di mesi, Plutone entra nella linea 3 della Porta 60 e, nel confronto con le limitazioni, ci stimola a mantenere identità e sicurezza nonostante le limitazioni; mettendoci in guardia dall’Ego che, per proprio interesse (ignoranza), tende ad ignorare le limitazioni.
[e chi ha orecchie per intendere intenda in riferimento a ciò che è accaduto e non va dimenticato solo qualche anno fa in tempi di pandemenza]
A mio avviso, specie con Saturno nella Porta 37 che riguarda la famiglia, le amicizie, il senso di appartenenza sociale, è opportuno lavorare in noi per trovare la nostra posizione di fronte ai tanti veloci cambiamenti in atto.
Una posizione che non può essere rigida rischiando l’estremismo e l’intolleranza (la separazione) ma dev’essere individualmente sentita e comportare un senso di unità interna, di integrità. Un’integrità che per natura si sa perfettamente adattare alla situazione e cogliere dai limiti i giusti stimoli per sapere come procedere. Senza depistanti distrazioni.
Ricordo che Tutto è PER noi e nulla è contro di noi.
Tutto ciò che sembra limitarci ci può stimolare ad evolvere.
Ad esempio se i mass media ci bombardano con le loro armi di distrazione di massa invece che farci distrarre e/o opporci possiamo anzi, paradossalmente, coglierne un’opportunità di portare maggiore attenzione: in ciò che ci vuole depistare possiamo cogliere degli stimoli per indirizzarci verso la giusta strada.
Se si parla di fluid gender invece che lasciarci distrarre o opporci e alimentare il “chiaccchiericcio mentale” dello Sfidante… semplicemente cogliamo l’invito ad essere una generazione fluida ed educarci ed educare alla fluidità. Che non significa per forza cambiare sesso o razza o chissà cosa ma, come ci insegnano da millenni le scuole sapienziali orientali, essere come l’acqua. Essere ricettivi e adattabili ma tenendo sempre ben chiara la direzione verso il mare.
Se si parla di green, di clima, di salvaguardia dell’ambiente… non c’è da ossessionarci e farci condizionare da pressioni e manipolazioni ecologiche ma da cogliere l’invito a connetterci con la natura e prestarle più attenzione. Cominciando dalla natura del nostro corpo.
Ogni cosa può essere vista in modo diverso e funzionale al nostro proposito SE la sappiamo cogliere con “nuovi occhi”.

L’invito di questi giorni è affinare lo sguardo e l’ascolto per captare le esperienze, le storie, i racconti, i film, le testimonianze, gli stimoli che ci supportano nel trasformare le limitazioni in preziose occasioni di consapevolezza.
Ben stimolati dal precedente transito sull’attenzione ai dettagli!… BUONE STIMOLAZIONI E ATTENZIONE ALLE DISTRAZIONI!

Lavoro per la settimana: volgo la mia attenzione ed energia a ciò che mi fa sentire in armonia e osservo i sequestri emozionali, i falsi desideri e i facili giudizi che mi distraggono dal mio proposito: se mi capita di distrarmi non mi lamento né entro nella colpa ma traggo forza per allenare ancor meglio la mia attenzione.

Buone stimolanti avventure.

Individualmente Insieme.

NB. Ricordiamoci che tutto quello che ci ispira è necessario concretizzarlo in noi con comportamenti e azioni.
La mappa non è il territorio e non mi posso fidare di quel che mi si dice finché non ne faccio esperienza diretta.
La trascendenza è solo nell’esperienza; la mia esperienza, che beneficia di quelle che mi hanno preceduto.
Per questo ogni momento è un buon momento per ricordarmi chi mi ha preceduto (in primis i mie genitori e i mie nonni) e ringraziarli.
Ringraziare chiunque sia riuscito a realizzare il suo destino ed incarnare il suo mito, la propria Leggenda Personale.

In copertina un’immagine del film I sogni segreti di Walter Mitty (The Secret Life of Walter Mitty) un film del 2013 diretto ed interpretatto da Ben Stiller. Da vedere… e che ognuno ne colga i giusti stimoli che servono per radicarci meglio su questo fantastico mondo. O no.

 

La stabilità attraverso il movimento (transitorietà).
La perpetuazione della continuità attraverso il collegamento ad attività temporanee.
- Porta 56, I Ching del Rave -
Just Now 19.7.23
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