Serpeggia l’ostetrica coscienza
in larghe tane di volpi
a iniettare il veleno del risveglio
tra scodinzolante ignoranza
Può mai nuocere la Verità?
Può la falsità aiutar a rivelar il vero?
Ciò che uccide può salvare?
Può l’ingannevole paura svelare autentico amore?
I sonagli della paura sibilano
tra padiglioni aperti
in mordaci informazioni
tra oscure spire a privar respiri
Quanto ancora e
Cosa ancora
dovrà temere il mio corpo?
Quanto ancora e
Cosa ancora
dovrà temere la mia anima?
Quanto ancora e
Cosa ancora
dovrò temere fuori e dentro di me?
Si annodano e annidano i dubbi:
acuminati punti di domanda
lacerano da dentro strati di mente
spingendo espandendo a mutar pelle
Mi è chiesto di svelar la mia natura:
il divino dono del mio patrimonio
Che sia al mutante dolore che son destinato?
O che sia il dolore a mutare il mio destino?
Potrà mai morte donarmi vita?
Allattato con divino latte
da animica astuzia
di candida burrosa verità
nutro i muscoli della ragione
per beffarda ironia di alleata sorte
stritolo stritolanti serpi
afferro e affermo i miei natali
Così si rivela la mia origine…
non certo la mia fine.
Il patrimonio può sembrar gratuito
ma non è scontato
Numerose perigliose le fatiche
quanti i gradini che conducono all’Olimpo
Maestri serpenti serpeggiando
mi mostrano l’insegnamento del Tao
per unire devo separare
per ricevere devo donare
per gioire devo soffrire
per l’immortalità devo morire
Quante sfide ancora da affrontare…
Quanti servizi d’umiltà a purificare…
per ricordarmi dove vengo e oso andare?
Semi di crisi a fruttar progressi
le domande si disperdono nel tempo
per mutarsi in risposte nell’adesso
Nè spada, né scettro, né armatura d’orata
di pelle mi copro e con me porto una clava
Non c’è offesa né attacco nel mio lucido agire
c’è un ardente proteggere ed inseguire.
Infuocata pira mi attende
per bruciare nel firmamento
da questo terreno sito… al celeste mito
Mia la scelta
Sempre.
Eroe PER Amore
– Alberto Sturiale –
Note:
1. Questa ‘poesia’ (per natura non attribuibile ad un atto poetico ) nasce sulla frequenza del transito della Crisi (Sole e Nettuno nella Porta 36) ispirato al mito di Eracle/Ercole. In particolare alla sua nascita nell’incontro/scontro tra paura e amore (Era/Zeus) che lo porterà a impegnarsi “non poco” per affermare la sua natura divina.
Mito a mio avviso di grande ispirazione per l’essere umano nel affrontare le sue sfide/crisi/dolori/sofferenze.
Di sicuro emblema di qualsiasi Viaggio dell’Eroe (secondo a mio avviso solo Ulisse).
Specie in questi tempi… non siamo forse anche noi destinati ad affrontare indicibili sfide per ricordarci che siamo anime immortali?
Il mito di Ercole è narrato in modo completo sul sito Dossier.net http://mitologia.dossier.net/eracle.html curato da Fausto Carapucci la cui biografia ben gli si addice nel narrare di Ercole e le sue celebri fatiche.
2. Interessante come la radice del termine Eroe possa risuonare con Eros ‘l’amore personificato, divinizzato’.
3. Curiosità sulla clava, arma scelta da Ercole che lo simboleggia (assieme alla pelle di leone): https://journals.openedition.org/mythos/496
4. Eroe, da vocabolario:
– Persona che per eccezionali virtù di coraggio o abnegazione s’impone all’ammirazione di tutti.
– Essere semidivino (per la mitologia classica, figlio di una mortale e di un dio), cui una stirpe attribuisce gesta prodigiose a proprio favore.
Interessante in questa luce osservare come i mass media ci riempiano così facilmente di eroi.
Quel poliziotto, quel soldato, quel pompiere, quell’infermiere, quel medico, quell’insegnante, quel giornalista sono eroi.
Perché? Che prove hanno superato di così grande valore e spirito di abnegazione da essere insigniti come eroi, esseri semidivini? Quanto serve al giorno d’oggi per essere considerati eroi? Quante volte sentiamo parlare di atti eroici che in realtà sono atti di ordinaria umanità? Il poliziotto che recupera la refurtiva; un pompiere che tira giù il gatto dall’albero; il soldato che porta beni di prima necessità ai profughi; il medico che effettua un trapianto; un giornalista che fa un reportage di guerra ecc. ecc.
Eseguire il proprio compito con devozione e impegno fosse anche salvare una vita è da eroi o da esseri umani?
É da eroi o da ‘semplici’ adulti consapevoli e responsabili?
Quanti nominati eroi sono davvero tali di questo nome?
Ho visto sui social varie immagini di bambini indotti a farsi fare il vaccino essere chiamati da genitori e medici ‘eroi’.
È così che stiamo educando i bambini a credersi eroi? Ci vuole così poco per essere eroe nel XXI secolo?
Cosa ci vuole per essere eroi oggi?